Apple contro Samsung per il predominio sul mercato degli smartphone. Questo e’ lo scenario in cui si colloca la storica sentenza della Corte di San Jose’ in California resa il 24.8.2012 in materia di violazione di brevetti che ha condannato la casa sud coreana a risarcire 1,05 miliardi di dollari alla casa californiana. Apple ha gia’ fatto istanza affinche’ il giudice stabilisca il blocco della vendita di ben 18 tipi di prodotti Samsung negli USA. D’altro canto un giudice coreano nell’altra sfera del mondo ha gia’ ordinato lo stesso per i prodotti Apple nella Corea. Andando avanti così avremo di nuovo il mondo diviso in due blocchi come ai temi della Guerra Fredda.
La guerra scatenata tra le due superpotenze della net-industria ha un raggio di azione che va ben oltre la vendita dell’oggetto ma va a impattare su una realtà molto più complessa ovvero quella dell’Internet mobile, ultima frontiera di innovazione della tecnologia digitale.
Lo smartphone infatti non vale commercialmente tanto quanto oggetto in sè ma vale soprattutto in quanto client di una piattaforma di applicazioni in divenire (le cosiddette Apps). In estrema sintesi acquistare un Samsung significa entrare nel mondo della piattaforma Android; comprare un Iphone significa entrare nel mondo della piattaforma IOs. Pensate alla sottoscritta che sta scrivendo con un IPad e che chiama con un Samsung. Se lascio il telefono a casa non saprò più a chi indirizzare i miei scritti perché i miei contatti sono sul cellulare e non anche sull’Ipad perche’ questi due NON VOGLIONO PARLARSI. Morale se voglio due dispositivi comunicanti: o acquisto un IPhone che mi sostituisca il cellulare oppure acquisto un Tab Samsung che sostituisca l’Ipad. E’ una bella libertà di scelta per il consumatore! Povero consumatore se continua questa guerra sara’ il vero sconfitto. Nessuna casa produttrice avrà più intenzione di investire in innovazione correndo il rischio di un così caro costo in termini giudiziari per eventuali ipotetiche violazioni di brevetto.
Ma come? Si e’ tanto lottato per affermare il principio della convergenza e della neutralità della Rete per l’Internet statico e ora si riparte da capo con l’Internet mobile? Scusate ma che vantaggio ne trae il consumatore ma anche l’intera Internet da un territorio a compartimenti stagni? Dobbiamo forse concludere che finita l’eta dell’oro contrassegnata dal genio di Steve Jobs non ci siano più idee? E che l’unica prospettiva sia una guerra “termonucleare” a colpi di atti di citazione?
La causa Apple/Samsung e’ stata a ragione definita il processo del secolo. La questione sottesa e’ infatti di consistenza storica nella vita digitale. Siamo forse giunti alla consapevolezza che la miniera d’oro forgiata dalla net-industria e’ giunta alla fine e quindi non resta che agguerrirsi per accaparrarsi l’esistente oppure esiste un’altra via?
Chissa’ che la strada dell’innovazione non sia finita ma stia aspettando ancora un’altra rivoluzione. La rivoluzione della neutralita’ della Rete anche nell’Internet mobile. L’intelligenza di capire che non serve a niente spezzettare il mercato tra Samsung-Android-Google da una parte, Apple-Ios da un’altra e Nokia-Microsoft da un’altra ancora. D’ora in poi la sfida sarà produrre nuovi smartphone in grado di comunicare anche con le piattaforme dei competitors perche’ la prossima rivoluzione digitale sarà aprire la piattaforma all’esterno giocando la specificità (brevetto) dell’innovazione nella capacita’ di INCLUSIONE della società materica nella Rete digitale.
Il rinascimento dell’Internet nella smartsociety e’ la nostra prossima sfida.