“OTA:RECENSIONI FALSE.LE DIMENSIONI DEL PROBLEMA” – Deborah BIANCHI

“OTA:RECENSIONI FALSE.LE DIMENSIONI DEL PROBLEMA” – Deborah BIANCHI
Unicamente per fornire i termini dell’importanza della questione si pone in evidenza una pronunzia del Tribunale Commerciale di Parigi resa nell’ottobre 2011.
In Francia è stata adottata una normativa ad hoc  per contenere il fenomeno con la legge per la fiducia nell’economia digitale (Lcen) in cui si stabilisce che “tutta la pubblicità accessibile come servizio di comunicazione al pubblico on line deve rendere chiaramente identificabile la persona fisica o giuridica per conto della quale è realizzata”.
In caso di trasgressione, si prevede un’ammenda che può arrivare fino a € 37.500, oltre la possibilità di comminare anche due anni di prigione.
Sulla base di queste norme il Tribunale di Parigi ha condannato Expedia, TripAdvisor ed Hotels.com a pagare una multa da 430mila Euro per aver messo in atto pratiche sleali e ingannevoli. Expedia è stata accusata di aver generato confusione tra siti d’opinione (Tripadvisor, di proprietà dello stesso Expedia) e siti commerciali, fornendo informazioni sbagliate. Di fatto, Expedia si e’ servita di Tripadvisor per ingenerare nell’utenza mediante i post di commento dell’utenza stessa (ovvero di quella prezzolata) la falsa informazione che tutta una serie di alberghi erano gia’ al completo. In questo modo una rilevante massa di internauti ha cercato e trovato posto presso altri alberghi. Alberghi che guarda caso si pubblicizzavano su hotels.com altra piattaforma digitale controllata da Expedia. Gli albergatori francesi una volta avvertito l’inganno si sono rivolti al Tribunale Commerciale di Parigi trovando soddisfazione alle loro ragioni.
L’ambito del turismo e’ uno dei settori piu’ colpiti dal fenomeno della pubblicita’ occulta propinata nei social network da blogger o da utenti compiacenti.